La Terra oggi paga lo scotto delle decisioni poco consapevoli prese negli ultimi anni. Sono numerosi gli ambiti in cui lo sfruttamento delle risorse ha condotto a inquinamento, surriscaldamento globale e condizioni di vita poco etiche per i lavoratori dei diversi settori.
Non è immune a queste dinamiche nemmeno la moda, un mondo che fa della bellezza e dell’innovazione il proprio punto di forza, ma che ha risentito dell’industrializzazione dando vita a una produzione massiccia e a basso costo. Alla cosiddetta fast fashion c’è però una soluzione: una maggiore consapevolezza da parte del consumatore.
Fast fashion: cos’è e qual è il suo impatto sul Pianeta?
Il settore della moda si è evoluto rapidamente negli ultimi decenni, accogliendo sistemi produttivi sempre più industrializzati. Di fronte al bisogno del consumatore di possedere e cambiare a seconda delle tendenze, il mercato ha risposto con abiti di facile reperibilità e a basso costo. Questo fenomeno viene definito fast fashion, termine che ricalca quello di fast food tanto nella forma linguistica quanto nelle modalità. La fast fashion porta infatti con sé sfruttamento delle risorse (naturali e umane) e un enorme impatto ambientale , che oggi il pianeta non può più permettersi.
Dietro a questa frenetica macchina produttiva c’è molto più di quanto possiamo immaginare. Da un lato siti produttivi inquinanti per l’ambiente e nocivi per lavoratori e popolazioni vicine, dall’altro ritmi disumani e condizioni di sicurezza praticamente assenti.
Le emissioni di gas serra derivanti dal fast fashion (tra produzione e trasporto) sono enormi, mentre altrettanto ingenti sono i danni provocati dalla dispersione in mare di microplastiche e sostanze inquinanti, dovute al lavaggio dei tessuti sintetici e al loro smaltimento. Non solo: i prodotti sono poco controllati e spesso realizzati con tinture e sostanze nocive anche per chi li indossa.
La buona notizia è che questa rotta può essere invertita. Mentre alcune aziende continuano a godere dei vantaggi economici di questa “moda usa e getta”, cambiando solo la narrazione che giunge ai clienti (con il cosiddetto ambientalismo di facciata, o greenwashing), altri brand si stanno impegnando per convertire la propria offerta in qualcosa di più sostenibile. Ma il vero e proprio cambiamento deve provenire anche dal consumatore, attraverso una presa di coscienza e una diversa modalità di acquisto.
Moda e sostenibilità: 5 consigli per rinunciare alla fast fashion
Se il fast fashion è nato per velocizzare e modernizzare il settore della moda, ciò che quest’ultimo deve fare è fare un passo indietro per reinventare il proprio modello produttivo. Deve inoltre cambiare il modo in cui percepiamo la moda, partendo da alternative sostenibili che anche tu puoi attuare fin da subito:
1. Fatti le giuste domande
Prima di cliccare sul tasto “compra” o di mettere mano al portafogli, è importante che tu ti faccia delle domande: il prodotto ti serve davvero o stai rispondendo a uno stimolo fuggevole? Possiedi qualcosa di simile nel tuo armadio? Prevedi di utilizzare questo nuovo capo per molto tempo, o lo userai solo un paio di volte per poi dimenticartene?
Queste domande sono importanti per limitare il ricorso al fast fashion. Rispondere non significa esercitare un giudizio spietato su te stesso, ma dare un valore all’acquisto che stai effettuando. Chiediti anche se hai la possibilità di acquistare tramite negozi sostenibili ed etici, meglio ancora se basati su un lavoro equo, su materie prime naturali, biologiche, o riciclate.
2. Scegli brand sostenibili
Da quando è emerso il problema del fast fashion si sono moltiplicate le piccole attività di moda sostenibile che mirano a offrire al consumatore alternative più etiche. Rivolgersi a esse significa ottenere prodotti di qualità, rispettosi dell’ambiente e dei lavoratori coinvolti, ma anche sostenere economicamente il loro impegno contro la moda usa e getta.
Evita i fautori del greenwashing e punta invece sulle aziende che investono in coltivazioni certificate e in processi produttivi sostenibili. Con delle ricerche mirate sul web puoi facilmente avere accesso ai loro nomi, per effettuare degli acquisti consapevoli.
Scegli il più possibile prodotti in fibre naturali, provenienti da coltivazioni biologiche certificate ed etiche, e trova delle alternative alle fibre sintetiche (meno costose per le aziende, ma inquinanti per l’ambiente) e a prodotti che provengono da sfruttamento umano, animale e ambientale.
3. Acquista meno e usa ciò che hai nell’armadio
Oltre a scegliere un negozio o un brand di abbigliamento sostenibile, puoi combattere il fast fashion con un semplice gesto: aprire l’armadio e dare un’occhiata a ciò che già possiedi. C’è modo di dare nuova vita ai capi che indossi di meno?
Sostenibilità e minimalismo sono due facce della stessa medaglia. Non significa rinunciare a ciò che desideri, ma valorizzare ciò che già possiedi. Se invece vuoi o hai bisogno di acquistare qualcosa di nuovo per un cambio look, prediligi la qualità alla quantità. Utilizza a lungo i nuovi capi e rivolgiti a negozi specializzati in moda sostenibile.
Tutto ciò che non usi può essere poi rivenduto al mercatino dell’usato!
4. Prenditi cura dei tuoi capi
Una delle principali caratteristiche del fast fashion è il basso costo dei suoi capi e la conseguente tendenza del consumatore ad acquistare prodotti nuovi e buttare quelli vecchi. La moda sostenibile è prima di tutto quella che tutela i prodotti, per assicurare loro una lunga vita.
Prenditi cura dei tuoi abiti e accessori, lavandoli nel modo giusto e – quando possibile – riparandoli in caso di danni. Non solo in questo modo aumenterai la longevità dei tuoi capi, ma allenerai anche le tue capacità manuali!
5. Usa la fantasia: scegli capi versatili!
La moda non è mai uguale a se stessa. Le tendenze cambiano, tramontano e ritornano in auge. Il settore del fashion è quello che si nutre più di tutti di fantasia e creatività. Quando acquisti un capo d’abbigliamento o un accessorio, valuta la sua versatilità e la sua usabilità nel tempo. Cerca di adattarlo a diversi outfit, dando libero sfogo al tuo estro. Se poi questi capi passano di moda, puoi trovare un modo originale per riutilizzarli e dare loro nuova vita.
Un’altra alternativa virtuosa: l’usato
Il risparmio economico non dovrebbe mai esistere a discapito della salute dei lavoratori e dell’ambiente, per questo esiste un altro modo per acquistare vestiti in modo consapevole, poco inquinante e a basso costo: esplorare il settore dell’abbigliamento usato.
I negozi dell’usato rappresentano un’ottima scelta per chi desidera dare una svecchiata al proprio armadio in modo semplice, senza nutrire i magnati del fast fashion.
L’usato e il vintage alimentano una moda etica e sostenibile e favoriscono l’economia circolare, togliendo dal macero prodotti che possono ancora essere sfruttati e rappresentando un’alternativa eccellente all’acquisto compulsivo e allo spreco!